Nella mia pratica clinica mi capita sempre più spesso che le persone mi contattino per un problema riguardante la famigerata ansia. Ciò risulta comprensibile se pensiamo al periodo storico che stiamo vivendo, durante il quale l’emergenza sanitaria ha messo alla prova la nostra quotidianità e i nostri equilibri.
Questi cambiamenti hanno riguardato e riguardano anche il mondo dei più piccoli.
Capita quindi che anche i bambini e gli adolescenti possano sperimentare l’ansia, che in alcuni casi faticano a verbalizzare, a spiegare a parole e che esprimono attraverso i sintomi.
E’ per questo motivo che ho deciso di raccontarvi come il Training Autogeno, strumento di cui vi ho già parlato in precedenza, possa essere utilizzato anche con i più piccoli, riadattandolo alla loro età.
J.H. Shultz aveva infatti ideato il Training Autogeno negli anni ’30 come metodo di rilassamento che consentisse agli adulti di raggiungere autonomamente un rilassamento generale, utile anche curare vari disturbi psichici e psicosomatici.
Nei decenni successivi il Training Autogeno è stato studiato e applicato nei più disparati contesti con obiettivi anche non psicoterapeutici ma legati alla salute psicofisica, al miglioramento delle prestazioni, alla crescita personale.
Non ultimo, il metodo è stato riadattato, da vari autori, anche per i bambini.
Il Training Autogeno per bambini utilizza la fantasia e l’immaginazione per far accedere i più piccoli ad uno stato di rilassamento interiore attraverso modalità più vicine al gioco e alla fiaba.
In questo ambito il TA deve essere inteso come un allenamento allo sviluppo di capacità di pensiero, di contatto con vissuti affettivi, di gestione delle emozioni e di reazione agli stimoli, un vero e proprio strumento di educazione a stili di vita e comportamenti che sostengono la salute.
Infatti è stato riscontrato che utilizzando per un certo periodo delle tecniche di rilassamento con il bambino, la sua autostima, il suo benessere fisico ed emotivo tendono a migliorare. Egli è in grado di sperimentare dentro di sé uno stato di calma e di serenità che diventa col tempo sicurezza interiore. Le relazioni con gli altri migliorano, si sviluppa la creatività. L’aggressività diminuisce. Le ricerche scientifiche hanno inoltre dimostrato che gli effetti del rilassamento sui bambini determinano distensione dell’organismo, diminuzione dello stress muscolare e mentale (R. Crook).
Anche nell'ambiente scolastico trova un’applicazione ottimale: dopo un’attività intellettuale, il rilassamento permette al bambino di raggiungere uno stato di benessere, di calma e di concentrazione armoniosa per poter iniziare l’attività successiva.
Insegnare ai bambini, fin dalla più tenera età, a rilassarsi, significa dare loro una buona abitudine di vita che non dimenticheranno mai. Una volta adolescenti e poi adulti, sapranno utilizzare il rilassamento per diminuire la tensione che comporta la loro vita movimentata, reagire con calma ed efficacia ad ogni tipo di situazione.
Praticando tali esercizi si possono quindi affrontare problematiche di ansia e di stress che si manifestano a livello organico, familiare, scolastico o sociale, poiché essi tendono a migliorare il contatto con le sensazioni fisiche, e conseguentemente con i vissuti interiori, di rilassamento, pace, equilibrio e sicurezza.
I disturbi tipici dello stress infantile che vengono migliorati e per cui questo metodo si rivela utile comprendono gli stati di agitazione che possono essere manifestati attraverso sintomi di:
· enuresi (qualora essa compaia contestualmente o poco dopo sconvolgimenti psichici e non sia legata ad accertabili anomalie organiche transitorie o permanenti);
· ipersensibilità a rumori o a stimoli sociali (es. presenza di estranei);
· difficoltà scolastiche legate a mancanza di concentrazione, di memoria oppure a facile comparsa di stanchezza;
· problemi associati ad insicurezza o rabbia, durante le interazioni con altri bambini o durante le attività ludiche, scolastiche o sportive;
· irrequietezza diurna;
· insonnia, con o senza incubi e terrori notturni;
· crisi di pianto e di capricci frequenti ed immotivate, aggressività;
· disturbi transitori nello sviluppo del linguaggio generati o aggravati da cause psicologiche (es.balbuzie).
· disturbi psicosomatici. (es. il classico mal di pancia prima di entrare a scuola!)
Contattatemi se volete saperne di più o ricevere qualsiasi informazione in merito.
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